Batman Caped Crusader – Recensione – Prime Video

Batman Caped Crusader – Recensione

Bruce Timm dopo Batman Tas, ritorna a scrivere una serie animata sul cavaliere oscuro affiancato da due nomi d’eccellenza ovvero J.J. Abrams e Matt Reeves dando così vita a Batman Caped Crusader! Serie in uscita il 1° agosto su Prime Video!

Bruce Timm dopo Batman Tas e Batman Beyond torna ancora una volta a mettere mani sulle origini del Cavaliere Oscuro riportando tutti noi ancora una volta all’interno di quella Gotham in Art Decò che ha affascinato molti di noi nell’infanzia tramite la sua ultima creazione ovvero Batman Caped Crusader.

Questa volta però non è da solo, e infatti alla produzione di questa nuova serie animata, vediamo due nomi d’eccellenza come quelli di J. J. Abrams e Matt Reeves, altra figura che con il suo The Batman e a breve con la serie The Penguin sta contribuendo ad accrescere il mito del cavaliere oscuro, confezionando 10 episodi, che a partire dal 1° Agosto saranno disponibili su Prime Video.

Trama

La serie è ambientata in una Gotham a cavallo tra gli anni ’30 e ’40, dove troviamo un giovane Bruce Wayne che inizia a muovere i primi passi come vigilante mascherato scontrandosi con i bizzarri criminali che popolano i sobborghi di questa città.

Episodi all’interno dei quali faranno la loro comparsa volti come il Pinguino o per meglio dire LA Pinguina (No nessun errore), Catwoman, Due facce e tanti tanti altri, i quali si scontreranno inevitabilmente con un Batman più Detective che mai, accompagnato come sempre dall’immancabile Alfred.

Una vera e propria trama non è possibile delinearla, se non altro per i primi 7 episodi, i quali hanno uno sviluppo meramente verticale, ma dall’ottavo episodio fino al decimo la serie mostra di che pasta è fatta, sviluppando una trama orizzontale che raggiunge un climax finale non indifferente, consolidando Batman come simbolo e lasciando uno spiraglio ( E CHE SPIRAGLIO ) per una seconda stagione.

Batman Tas 2 o qualcosa di più?

Una delle mie più grandi preoccupazioni prima della visione del prodotto era legata al fatto che Bruce Timm andasse in qualche modo a ricalcare la formula utilizzata per Batman Tas, serie si iconica ma che a detta dello stesso autore era destinata ad un pubblico giovane e di conseguenza non poteva mai osare più di tanto andando così ad alternare momenti più concitati ad altri totalmente finalizzati allo stemperare la tensione.

In Caped Crusader questo non accade mai! La storia mantiene sempre i suoi toni Noir con un Batman completamente devoto alla causa, senza troppi mezzi termini entra a gamba tesa affrontando nemici di ogni sorta e vivendo situazioni anche al confine tra l’umano e il sovrannaturale permettendo a Bruce Timm di rimanere fedele ancor di più alle sue idee puntando l’asticella su toni molto più concitati.

D’altra parte lo stile di Timm omaggia ampliamente il suo precedente lavoro, riportando su schermo quei personaggi squadrati dalle spalle imponenti, quelle macchine tozze e soprattutto quello skyline di Gotham che rende il tutto più mozzafiato facendo tornare i fan di vecchia data indietro nel tempo.

Caped Crusader però non si ferma qui, ricordate che abbiamo due nomi d’eccellenza legati al mondo di Batman i quali amano profondamente questo eroe, e credetemi si vede in ogni frame, in ogni dialogo ma soprattutto nell’omaggiare anche altri registi legati al cavaliere oscuro, mi riferisco in particolare ad una decisione presa sul finale di stagione dove l’ispirazione al Cavaliere Oscuro di Nolan è abbastanza palese.

La Pinguina e la Pisichiatra

Affrontiamo l’elefante nella stanza, Oswald Cobblepot in Batman Caped Crusader, diventa una lei! Ebbene si, abbiamo per la prima volta su schermo Oswalda Cobblepot, figura che ho interpretato come una fusione di Fish Mooney (Gotham) e il Pinguino vero e proprio, regalando una signora del crime di Gotham spietata, che allo stesso tempo intrattiene i suoi clienti con spettacoli e canzoni.

Una rivisitazione che sicuramente farà parlare di se, immagino già la reazione dei puristi di Batman, ma posso garantirvi che non solo funziona ma è anche incredibilmente spaventosa e soprattutto letale, disposta a QUALSIASI cosa pur di arrivare al suo obiettivo.

Arriviamo all’altra rivelazione della serie ovvero la dottoressa  Harleen Frances Quinzel personaggio nato dalla mente di Bruce Timm e Paul Dini nel 1992 anno in cui nei panni di Harley Quiin fa la sua comparsa in  Batman Tas, che a distanza di 32 anni ritorna in una veste totalmente nuova in Caped Crusader.

Bruce Timm in questa nuova interpretazione della sua creazione ci regala una Quiin già coinvolta in faccende losche, sicura ed indipendente tenendo fede all’evoluzione che il personaggio ha avuto nel corso della sua serializzazione e regalandoci una Psichiatra che di giorno visita i pazienti ascoltandoli e prendendosi cura di loro, mentre la sera indossa quelli che in un certo senso sono i suoi veri panni, trasformandosi in un boia senza scrupoli che per le sue “ricerche” rapisce e rinchiude facoltosi disturbati.

Due rivisitazioni che devo dire mi hanno colpito e che soprattutto funzionano benissimo su schermo, regalando due Villain ben strutturati e che sapranno dare molto filo da torcere ad un Batman che vi ricordo è alle prime armi e che di conseguenza incute timore solo a pesci piccoli e dovrà dare fondo a tutte le sue conoscenze per affrontare ogni singolo criminale che compare su schermo.

Conclusioni

Da fan di Batman ho cercato di essere il più oggettivo possibile durante la visione in anteprima dell’intera serie, cercando difetti o problemi in un prodotto che come accennato poco prima, poteva risultare una brutta copia di Batman Tas andando in qualche modo ad intaccare LA serie animata di Batman.

Invece episodio dopo episodio mi sono ritrovato immerso in una Gotham scritta nel minimo dettaglio, dove gli autori hanno riversato tutto l’amore possibile su un prodotto destinato a regalare grandi emozioni in futuro, anche se una piccola critica mi sento di muoverla, personalmente vista la sontuosità della veste grafica e l’attenzione al dettaglio posta in ogni frame, avrei preferito una serie legata ad una trama orizzontale unica, anziché puntare ancora una volta su espedienti narrativi che regalano si emozioni ma portano ad eventi totalmente slegati (salvo eccezioni) gli uni dagli altri, per poi arrivare lentamente agli episodi finali dove si struttura un minimo di continuità regalando infatti un finale di stagione emozionante, dimostrando quanto ancora Batman possa essere eviscerato e reinterpretato in svariate maniere.

Nonostante questo piccolo neo Prime Video fa centro dando carta bianca a Bruce Timm, Abrams e Reeves i quali riescono a confezionare una serie che ancora una volta riesce ad immergere nelle strade di Gotham senza dare quel senso di già visto o già fatto, ma che anzi ti fa desiderare di volerne ancora di più, un di più che visto il finale aperto non tarderà ad arrivare e soprattutto a sorprendere ancora una volta i fan!

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Xuan di Narvali Nerd, classe 93. Per diletto e passione parla di cultura nerd, dai Manga ai fumetti, dai film all'animazione, insomma qualsiasi cosa possa attirare la sua attenzione.