Tossicità della resina: cosa sapere e come proteggersi – Guida Stampa 3D Resiona Parte 2

Tossicità della resina

Abbiamo parlato delle componenti di una stampante 3D a resina, andiamo a vedere nel dettaglio quello principale e la tossicità della resina.

La stampa 3D a resina è una delle tecnologie più popolari per la produzione di oggetti con un’elevata precisione e dettagli finissimi. Tuttavia, sebbene la resina utilizzata in queste stampanti offra incredibili vantaggi, è fondamentale essere consapevoli della sua tossicità e degli effetti potenzialmente dannosi per la salute. In questo articolo, analizzeremo la tossicità della resina per stampanti 3D, le precauzioni da adottare e forniremo esempi pratici per proteggersi durante il suo utilizzo.


1. Che Cos’è la Resina per Stampanti 3D?

La resina fotopolimerica utilizzata nelle stampanti 3D a resina è un materiale liquido che si indurisce sotto esposizione a luce ultravioletta (UV). Questo processo, chiamato fotopolimerizzazione, permette di creare modelli tridimensionali con una precisione incredibile, grazie alla solidificazione strato per strato.

Tuttavia, quando è liquida, la resina contiene composti chimici reattivi che possono essere tossici e irritanti per la pelle, gli occhi e il sistema respiratorio. I principali componenti tossici includono acrilati e metacrilati, che possono provocare reazioni allergiche e altri problemi di salute.


2. I Rischi per la Salute della Resina per Stampanti 3D

Contatto con la Pelle

Una delle principali fonti di esposizione alla resina tossica è il contatto diretto con la pelle. La resina liquida è irritante e può causare dermatiti da contatto o reazioni allergiche. L’esposizione prolungata o ripetuta può aumentare il rischio di sensibilizzazione, rendendo la pelle più reattiva con il tempo.

Se stai versando la resina nella vasca della tua stampante e accidentalmente ti cade sulla mano, potresti avvertire un’irritazione immediata. Anche se non avverti alcun sintomo subito, nel lungo termine potrebbe svilupparsi una reazione allergica se non proteggi la pelle con i giusti dispositivi di protezione individuale (DPI).

Esposizione agli Occhi

Se la resina entra in contatto con gli occhi, può causare irritazione severa, bruciore e potenzialmente danneggiare la cornea. L’uso di occhiali protettivi è fondamentale per evitare questo tipo di esposizione accidentale.

Durante il processo di rimozione del modello stampato dalla piattaforma, alcune gocce di resina liquida possono schizzare negli occhi, causando immediatamente fastidio o dolore. In questo caso, è necessario sciacquare immediatamente con abbondante acqua corrente e cercare assistenza medica.

Inalazione di Vapori Tossici

Durante la stampa, la resina emette vapori che possono essere nocivi se inalati. L’inalazione di questi vapori può causare irritazioni alle vie respiratorie, mal di testa e, in casi gravi, difficoltà respiratorie. Alcuni tipi di resine specializzate emettono più vapori di altre, quindi è sempre consigliato lavorare in ambienti ben ventilati.

Se stai utilizzando una stampante 3D a resina in un piccolo spazio chiuso senza un’adeguata ventilazione, potresti iniziare a sentire mal di testa o capogiri dopo un periodo di tempo. Questo è un chiaro segnale che i vapori di resina stanno accumulandosi e dovresti aerare la stanza immediatamente o utilizzare un sistema di estrazione dei fumi.


3. Precauzioni da Adottare per Manipolare la Resina in Sicurezza

Per proteggerti dai rischi associati alla tossicità della resina per stampanti 3D, è essenziale seguire alcune misure di sicurezza fondamentali.

Utilizzare Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)

  1. Guanti in nitrile: I guanti in nitrile sono essenziali per proteggere le mani dal contatto diretto con la resina liquida. Non usare guanti in lattice, poiché non offrono una protezione adeguata contro le sostanze chimiche presenti nella resina.
  2. Occhiali di protezione: Gli occhiali o visiere protettive devono essere indossati durante la manipolazione della resina, specialmente quando si versa o si pulisce.
  3. Maschera per vapori: Se la stampante è utilizzata in ambienti poco ventilati, è consigliabile indossare una maschera con filtri specifici per vapori organici (come i filtri A2P2), che ti proteggeranno dall’inalazione di fumi nocivi.

Lavorare in Ambienti Ventilati

La ventilazione è una misura di sicurezza cruciale quando si utilizza una stampante 3D a resina. I vapori della resina possono accumularsi rapidamente, soprattutto in spazi chiusi. Per ridurre l’esposizione, è consigliabile stampare in una stanza con finestre aperte o, ancora meglio, utilizzare un sistema di aspirazione locale o un purificatore d’aria con filtro HEPA.

Un utente che ha una stampante 3D a resina in un piccolo laboratorio può installare una ventola di estrazione o posizionare la stampante vicino a una finestra aperta. In alternativa, alcuni modelli di stampanti 3D a resina sono dotati di cappe aspiranti integrate che aiutano a ridurre la concentrazione di vapori durante la stampa.

Pulizia e Stoccaggio Corretto della Resina

  1. Pulizia: Dopo ogni utilizzo, assicurati di pulire con cura la vasca della resina, la piattaforma e i tuoi strumenti utilizzando alcool isopropilico. L’uso di panni monouso ti aiuterà a evitare la contaminazione incrociata.
  2. Conservazione della resina: Le bottiglie di resina devono essere ben chiuse e conservate in un luogo fresco, lontano dalla luce solare diretta, per evitare che si degradi. Inoltre, tenerle fuori dalla portata di bambini e animali domestici è essenziale.

4. Smaltimento Sicuro della Resina e dei Materiali Contaminati

La resina non può essere semplicemente gettata nel lavandino o nei rifiuti domestici. Essendo un materiale chimico potenzialmente pericoloso, richiede uno smaltimento appropriato.

Smaltimento della Resina Residua

La resina liquida non polimerizzata deve essere trattata come un rifiuto pericoloso. Se hai piccole quantità di resina residua, puoi polimerizzarla esponendola alla luce UV (ad esempio alla luce solare diretta) per renderla solida e smaltirla insieme ai rifiuti indifferenziati. La resina polimerizzata non è tossica, quindi può essere smaltita in modo sicuro.

Dopo una stampa fallita, potresti avere una certa quantità di resina ancora nella vasca. Questa può essere filtrata e riposta nuovamente nel flacone, ma la resina contaminata va polimerizzata e gettata nel modo corretto.

Smaltimento dei Panni e Guanti Usati

I guanti, i panni e altri materiali che sono entrati in contatto con la resina devono essere trattati con cautela. È meglio polimerizzare eventuali residui di resina su questi materiali esponendoli alla luce solare diretta prima di smaltirli.


5. Rischi a Lungo Termine e Cosa Sapere

L’esposizione prolungata alla resina fotopolimerica senza adeguate misure di sicurezza può portare a problemi di salute a lungo termine, inclusi disturbi respiratori cronici e dermatiti allergiche da contatto. Inoltre, alcune ricerche suggeriscono che l’esposizione a lungo termine agli acrilati presenti nella resina potrebbe avere effetti negativi sulla salute riproduttiva e aumentare il rischio di malattie professionali.

In ambienti professionali come i laboratori di gioielleria o i centri di prototipazione, dove la stampa 3D a resina è utilizzata frequentemente, è importante implementare un piano di sicurezza sul luogo di lavoro, che includa formazione sui DPI, ventilazione adeguata e procedure di smaltimento corrette.


6. Conclusioni

La stampa 3D a resina offre innegabili vantaggi in termini di precisione e qualità delle stampe, ma comporta anche rischi significativi legati alla tossicità della resina liquida. Conoscere i pericoli e adottare le giuste precauzioni ti permetterà di lavorare in sicurezza, evitando danni alla salute sia a breve che a lungo termine. Seguendo attentamente le linee guida su protezione, ventilazione e smaltimento, potrai godere dei vantaggi della stampa a resina minimizzando i rischi.

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Proveniente dalle onde marittime di Roma, o meglio Ostia, è un grande appassionato di videogiochi, serie tv, film e libri thriller. Cresciuto a suon di pizza, pasta e videogiochi, si è guadagnato il rispetto tra i più famelici mangiatori d'Italia.