Come funziona una stampante 3D a resina – Guida Stampa 3D Resina Parte 1

Come funziona una stampante 3D a resina

Le stampanti 3D a resina sono una delle tecnologie più precise e apprezzate. Ma come funziona esattamente una stampante 3D a resina?

In questo articolo esploreremo il processo in dettaglio, vedendo ogni fase e analizzando alcuni esempi pratici.

1. Che cos’è una Stampante 3D a Resina?

Una stampante 3D a resina utilizza un processo chiamato fotopolimerizzazione per solidificare una resina liquida strato dopo strato, creando un oggetto tridimensionale. Questa tecnologia si distingue dalla stampa 3D a filamento (FDM), che utilizza plastica fusa per costruire l’oggetto. Le stampanti a resina sono note per la loro altissima precisione, permettendo la creazione di modelli con dettagli incredibilmente fini e una superficie liscia.

Tipologie di Stampanti a Resina

Ci sono due principali tecnologie utilizzate nelle stampanti 3D a resina:

  • SLA (Stereolitografia): Utilizza un laser per solidificare la resina in maniera precisa.
  • DLP (Digital Light Processing): Usa un proiettore per indurire la resina strato per strato.
  • LCD: È una variante del DLP che usa uno schermo LCD per proiettare la luce e creare gli strati.
Esempi di varie tipologie di stampanti a resina

2. Le Parti Principali di una Stampante 3D a Resina

Una stampante 3D a resina è costituita da diverse parti chiave, ognuna delle quali svolge un ruolo specifico nel processo di stampa. Vediamo i componenti principali e la loro funzione:

Vasca per la resina (Resin Vat)

La vasca della resina è il contenitore dove viene versata la resina liquida. È un componente essenziale, perché la stampa avviene strato per strato proprio all’interno di questa vasca. Il fondo della vasca è generalmente trasparente per permettere alla luce UV o al laser di raggiungere la resina e solidificarla.

Vasca per la resina

Piattaforma di Costruzione (Build Plate)

La piattaforma di costruzione, o piatto, è la superficie su cui l’oggetto verrà creato. Il piatto si immerge nella vasca della resina e, durante la stampa, si alza di un piccolo incremento dopo ogni strato solidificato. È importante che questi sia ben livellato per garantire che l’oggetto si formi in modo corretto.

Piatto

Sorgente di Luce UV o Laser

La sorgente di luce è ciò che rende possibile la fotopolimerizzazione della resina. A seconda della tecnologia utilizzata, la stampante può avere un:

  • Laser (nelle stampanti SLA), che disegna in modo preciso la forma di ogni strato.
  • Proiettore di luce UV (nelle stampanti DLP), che indurisce l’intero strato in un solo colpo proiettando la sua immagine.
  • Schermo LCD (nelle stampanti LCD), che funziona come una maschera per indurire solo le parti del modello necessarie.
Sorgente di luce per stampante Anycubic M3

Motore per l’Asse Z

A differenza della stampanti FDM, la spampante a resina ha un solo corpo in movimento, ed è controllato dal motore per l’asse Z che regola il movimento del piatto lungo l’asse verticale (asse Z). Dopo la solidificazione di ogni strato, il motore solleva il piatto di un un tot mm, permettendo alla resina liquida di fluire sotto e preparare il prossimo strato da solidificare.

Pellicola FEP (FEP Film)

La pellicola FEP è una pellicola trasparente e flessibile che si trova sul fondo della vasca della resina. Questo materiale ha proprietà antiaderenti, che consentono alla resina solidificata di staccarsi facilmente dal fondo della vasca ogni volta che il piatto si alza. In questo modo, la resina non resta attaccata alla vasca, ma solo alla piattaforma di costruzione.

Pellicola FEP montata su una vasca

Sistema di Livellamento del piatto

Un corretto livellamento del piatto è essenziale per ottenere una stampa di qualità. Alcune stampanti 3D a resina includono un sistema di livellamento automatico, mentre altre richiedono un livellamento manuale. Un livellamento errato può causare deformazioni nel modello o addirittura far fallire la stampa.


3. Il Processo di Stampa in Dettaglio

Vediamo ora il processo in diverse fasi, dalla preparazione alla post-produzione.

Preparazione del modello digitale

Il primo passo per utilizzare una stampante 3D a resina è avere un modello 3D. Questo modello può essere creato con software di modellazione 3D come Blender, Autodesk Fusion 360 o scaricato da piattaforme come Thingiverse o MyMiniFactory. Il modello viene quindi trasformato in un formato leggibile dalla stampante (solitamente un file .STL).

Slicing del modello

Dopo aver ottenuto il modello 3D, è necessario “suddividerlo” in strati utilizzando un software chiamato slicer. Programmi come ChiTuBox o Lychee Slicer suddividono l’oggetto in sottilissimi strati (tipicamente tra 0,025 mm e 0,1 mm di spessore). Questo permette alla stampante di sapere come costruire ogni strato, definendo anche i tempi di esposizione alla luce per ogni zona del modello.

Screenshot di Lychee

La Stampa strato per strato

Una volta inviato il file alla stampante, inizia la fase di stampa vera e propria. Ecco come funziona il processo strato per strato:

  1. Resina liquida: All’inizio, un serbatoio pieno di resina liquida è posizionato sotto il piatto, che si immerge parzialmente nella resina.
  2. Esposizione alla luce: Un laser (nel caso di SLA) o una luce UV (DLP o LCD) viene proiettata sullo strato di resina, solidificandola dove serve. La luce UV reagisce con la resina fotopolimerica, indurendola solo nelle aree specifiche del modello.
  3. Spostamento della piattaforma: Dopo che lo strato è stato solidificato, la piattaforma si alza leggermente, permettendo alla resina liquida di fluire sotto il pezzo appena stampato. Il ciclo si ripete fino al completamento del modello.

Post-elaborazione

Una volta completata la stampa, l’oggetto deve essere rimosso dalla piattaforma. A questo punto, è ancora coperto di resina liquida, e quindi richiede una pulizia. Solitamente, si utilizza alcool isopropilico per rimuovere i residui di resina.

Successivamente, per completare il processo, l’oggetto viene sottoposto ad un’altra sessione di fotopolimerizzazione con una macchina UV. Questo passaggio è necessario per indurire completamente la resina e garantire la massima durezza del materiale. Alcune stampanti 3D a resina sono dotate di stazioni di polimerizzazione integrate, mentre in altri casi è necessario utilizzare dispositivi esterni.

Il processo di post-produzione verrà trattato in un articolo a parte, data la delicatezza e la tossicità degli elementi.

Kit Wash and Cure della Phrozen

3. Esempi Pratici di Stampa 3D a Resina

Gioielli e Accessori

Uno degli usi più popolari delle stampanti 3D a resina è nella creazione di gioielli. Grazie alla precisione elevata e alla superficie liscia, gli artigiani possono creare modelli dettagliatissimi di anelli, orecchini o bracciali, utilizzando resine speciali per gioielli che poi possono essere fuse per ottenere il pezzo finale in metallo.

Stampa a resina nell’ambito della gioielleria

Prototipazione Rapida di Componenti Meccanici

Nell’ingegneria, la stampa 3D a resina permette di produrre rapidamente prototipi di componenti con tolleranze strette. Ad esempio, se un ingegnere deve verificare l’interazione tra due parti di una macchina, può stampare un prototipo ad alta precisione per fare test dimensionali e funzionali.

Modellismo e Figure in Miniatura

Nel nostro mondo da nerd è usata specialmente nei giochi da tavolo, giochi di ruolo o persino nella realizzazione di statue estremamente dettagliate. Modelli come personaggi, creature fantastiche o ambientazioni per giochi di ruolo richiedono una precisione che solo le stampanti a resina possono offrire.


4. Vantaggi e Svantaggi delle Stampanti 3D a Resina

Vantaggi:

  • Precisione incredibile: Perfetta per dettagli minuscoli e superfici lisce.
  • Ottime finiture: La resina permette di creare oggetti senza la necessità di molta levigatura o post-elaborazione.
  • Versatilità dei materiali: Esistono diverse tipologie di resina: flessibili, rigide, trasparenti, colorate, resistenti al calore.
L’elevato dettaglio della stampa 3D a resina

Svantaggi:

  • Costi della resina: La resina può essere relativamente costosa rispetto al filamento usato nelle stampanti FDM.
  • Tempi di post-produzione: La necessità di pulizia e polimerizzazione post-stampa aumenta i tempi totali.
  • Tossicità: I fumi della resina e degli altri elementi utilizzati nella post-produzione sono estremamente tossici. Bisogna sempre utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) per evitare incidenti fastidiosi.
Uno svantaggio della stampante 3D a resina è la tossicità

Conclusioni

La stampa 3D a resina è una tecnologia estremamente versatile e precisa, ideale per chi ha bisogno di dettagli fini e finiture di alta qualità. Sebbene possa richiedere più passaggi post-produzione rispetto ad altre tecnologie di stampa, i risultati sono spesso superiori, specialmente per applicazioni artistiche, mediche ed ingegneristiche.

Se stai pensando di acquistare una stampante 3D a resina, considera le tue esigenze specifiche e preparati a dedicare del tempo non solo alla stampa, ma anche alla fase di post-elaborazione per ottenere il massimo dalla tua macchina.

Spero che questa introduzione ti abbia aiutato a capire meglio come funziona una stampante 3D a resina e quali siano i suoi vantaggi e svantaggi. Se hai altre domande o vuoi approfondire alcuni aspetti tecnici, non esitare a lasciare un commento!

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Proveniente dalle onde marittime di Roma, o meglio Ostia, è un grande appassionato di videogiochi, serie tv, film e libri thriller. Cresciuto a suon di pizza, pasta e videogiochi, si è guadagnato il rispetto tra i più famelici mangiatori d'Italia.